LiFi e Musei: il MArTA di Taranto
I musei diventano centri attrattivi e di riferimento per cittadini e turisti. Con Infratel Italia abbiamo sperimentato la soluzione “LiFi Zone” al Museo Archeologico Nazionale di Taranto MArTA.
A più riprese le tecnologie digitali si sono rivelate necessarie alla fruizione del nostro patrimonio storico, artistico e culturale. Sicuramente la dimensione digitale richiede competenza, risorse e infrastrutture adeguate ma, allo stesso tempo, è l’unica strada da percorrere per valorizzare musei e luoghi d’arte catalizzando l’attenzione di cittadini e turisti e favorendo la rinascita dei centri urbani. Seguendo questo fil rouge, Infratel Italia ha deciso di realizzare una collaborazione con la nostra startup e abbiamo portato a termine una sperimentazione importante al MArTA di Taranto con il progetto “LiFi Zone”. Si tratta di una soluzione volta a rendere la visita museale ancora più coinvolgente ed interattiva attraverso la ricezione di contenuti multimediali direttamente sui propri dispositivi mobili. Basterà scaricare l’App “MarTA LiFi Zone” e mettere il proprio device sotto la luce LED in prossimità dell’apposito sticker informativo per ricevere sul proprio smartphone contenuti multimediali interattivi associati alle singole opere d’arte esposte.
“Attraverso il progetto con il MArTA proponiamo un modello applicabile a tanti musei e luoghi di cultura italiani favorendo una fruizione diversa e più interattiva del nostro patrimonio storico e artistico. Siamo molto contenti di partire da Taranto per questo progetto di interesse nazionale”, ha sottolineato l’Ad di Infratel Italia Marco Bellezza.
Al momento sono state individuate 25 opere a cui saranno associati gli elementi multimediali: ogni contenuto interattivo (puzzle e giochi realizzati a partire da immagini di opere o reperti, disegni da colorare creati sulla base di fotografie del museo, di carte geografiche o immagini di opere/reperti, storytelling statici e dinamici con immagini e voci teatralizzate da attori) sarà differente a seconda del faretto Li-Fi e quindi dell’opera museale ad esso associata.
Come è possibile tutto questo? “Grazie all’impiego della tecnologia Li-Fi, o Light Fidelity, di quinta generazione, che consente la trasmissione dei dati tramite la luce al LED. In particolare, grazie alla sua estrema precisione in termini di geolocalizzazione di informazioni e utenti, rende possibile l’erogazione di specifici contenuti associati alle opere sugli smartphone dei visitatori.” – come sottolineato dal nostro CEO Francesco Paolo Russo. Il progetto è stato tra i protagonisti di “Next Generation – The Italian Innovation Society”, ossia una due giorni di lavoro presso il Talent Garden di Roma per capire come investire al meglio i 200 miliardi di Recovery Fund. Evento che ha visto la partecipazione di istituzioni, corporate e oltre 200 key-player rappresentativi del mondo delle startup, scaleup, incubatori, università e Venture Capital, tutti uniti dalla volontà di guardare al futuro del Paese. “Il progetto, che vede il MArTA come primo museo italiano ad utilizzare la tecnologia del Li-Fi, favorisce la più ampia accessibilità al patrimonio culturale, ponendosi quale obiettivo quello di rendere la visita museale quanto più coinvolgente possibile per il visitatore. L’obiettivo è quello di abbattere ogni tipo di barriera, permettendo la fruizione anche a visitatori con disabilità, quali persone non udenti o non vedenti.” – ha sottolineato Eva Degl’Innocenti, Direttrice del Museo.
Insomma, un progetto pilota di portata nazionale e di grande spessore in cui digitale e fisico abitano lo stesso spazio: la realtà. Soprattutto in questo tempo di pandemia, la cultura e il mondo dei musei devono potenziare la propria presenza online. Siamo di fronte ad una nuova visione comunicativa ed interattiva nella quale offline e digital, convivendo, si valorizzano.
Siamo fieri di essere parte integrante e attiva di questa grande avventura!